Il ricordo di Michele Fazio scuote i ragazzi della "Vittorio Emanuele III-Dante Alighieri"

Forte come un pugno nello stomaco. Potente come la rabbia. Pieno di tenerezza come la carezza di una madre e l’abbraccio di un padre. Coraggioso come chi sa dare il perdono.

Questo è stato l’incontro dei ragazzi della “Vittorio Emanuele III – Dante Alighieri” di Andria con Lella e Pinuccio Fazio, genitori di Michele Fazio, vittima innocente di mafia assassinato 22 anni fa a Bari vecchia. A conclusione della settimana in cui si è celebrata la XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno promossa da Libera, Scuola, Famiglie e Istituzioni tutte si sono date appuntamento per un momento di sentita riflessione collettiva.

L’Assessora alla Persona Dora Conversano, attenta e immancabile presenza a questi incontri così significativi per i giovani studenti, ha aperto il suo intervento con una riflessione davvero significativa. Alla parola “mafia” e lotta alla legalità abbiniamo di solito emozioni di tristezza e preoccupazione, dovute alla tragicità delle vicende. Queste testimonianze devono servirci, invece, a motivarci spingendoci a vedere la prospettiva della SPERANZA come via percorribile. È questa la POTENZA delle storie, soprattutto quando queste vengono condivise con tanta passione, forza, amore puro per l’altro diventando così prezioso patrimonio comune.

Forse è proprio questo che rende il racconto di Pinuccio e Lella un racconto potente: la capacità di attivare, di rendere possibili meccanismi razionalmente e umanamente impensabili, come il perdono per l’assassino del proprio figlio. Tanti sono gli stralci della loro testimonianza ad aver fatto sgranare e inumidire gli occhi all’uditorio riunitosi ieri mattina nella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo. I circa 250 studenti, i docenti, la Dirigente, il parroco don Michele Lamparelli e i genitori presenti sono rimasti muti in un silenzio rispettoso, quasi sacrale. I sogni di un ragazzo buono spezzati per errore da altri ragazzi suoi coetanei in anni in cui a Bari vecchia tutti “si facevano i fatti propri”. Perdendo tragicamente un figlio, Lella capisce sulla sua pelle che l’omertà non era la via giusta. 

“Dopo l’uccisione di mio figlio Michele abbiamo capito che non possiamo restare estranei a ciò che riguarda il rispetto delle leggi, la capacità di cambiare il presente e costruire il futuro… la strada ci riguarda, la vita tutta ci riguarda. Il presente e il futuro urlano il bisogno di mani oneste e di vite trasparenti che costruiscono una vita nuova e migliore”. Queste le parole che Pinuccio ha consegnato ai ragazzi della Vittorio Emanuele III – Dante Alighieri. Un impegno già condiviso con gli studenti di altre scuole di Andria e che diventa impegno per le giovani generazioni di questa città.